Nel gennaio del 1818 Antonio Canova, ormai all’apice della sua fama europea, firmava per garantire il contratto di locazione del suo “studio di uso di scultura”, a favore del suo allievo prediletto, il promettente Adamo Tadolini: i locali situati all’angolo di Via del Babuino e Via dei Greci, nella zona di Roma tradizionalmente animata dalle botteghe degli artisti, già da anni erano occupati dal Canova stesso il quale vi aveva condotto a termine numerose commissioni.